Segnaliamo volentieri l’ ultimo incontro di questa stagione ( i prossimi riprenderanno ad ottobre) degli amici di Fondazione Nigrizia:

I MARTEDI’ DEL MONDO

Incontri — dibattiti — attualità

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

TRA DIAMANTI E VIOLENZE SULLA PELLE DELLE DONNE

Martedì 4 giugno ore 20,30, sala Africa dei missionari comboniani in Vicolo Pozzo, 1

È un vero e proprio genocidio quello che colpisce le donne del Congo. Stupri di massa, mutilazioni, fosse comuni fanno parte di una strategia militare perpetrata ai danni di una parte della popolazione. Le violenze contro le donne sono atti di guerra, è sufficiente soffermarsi sui numeri per prenderne coscienza: ogni anno nella Repubblica democratica del Congo avvengono circa 400mila stupri, un numero che deve essere moltiplicato per i vent’anni di guerra e che corrisponde a due donne violate ogni cinque, senza distinzione di età: dalle bambine di tre anni ad anziane di novanta.

«Lo scopo — sostiene Suzanne Mbiye Diku, dirigente medico-ginecologa dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) e presidente dell’associazione donne congolesi Tam Tam d’Afrique — è colpire chi tramanda la vita, chi sta all’origine della popolazione. E lo si fa tramite le violenze, dando fuoco agli organi genitali o costringendo padri a violentare le figlie e i figli le madri. Il problema è innanzitutto politico, in Congo il governo non esiste e chi comanda guarda dall’altra parte».

Diverse ragioni geopolitiche, economiche, finanziarie fanno sì che la guerra nelle regioni congolesi rimanga marginalizzata dai media. Il nord est della Repubblica Democratica del Congo è una terra ricchissima di oro, diamanti, petrolio, uranio e coltan ed è certo che, fintanto che non ci sarà un accordo di pace che includa norme che mettano fine allo sfruttamento illegale dei minerali, il conflitto continuerà a riesplodere e con esso le violenze.


Rompere il silenzio, spiega la Mbiye Diku – che è rappresentante per l’Italia del Black European Women Council e che oltre all’italiano parla tshiluba, lingala, francese e inglese – serve «ad accendere un faro su questo fenomeno, contribuire a far sì che questi signori della guerra vengano trascinati davanti al tribunale internazionale, perché tutti gli aguzzini sappiano che possono essere puniti». Questo l’obiettivo dell’impegno di Suzanne Mbiye Diku, ospite dell’ultimo “Martedì del mondo”.

Il ciclo d’incontri riprenderà poi ad ottobre 2013 e continuerà fino a giugno 2014. In questo primo ciclo si è trattato di Sudafrica (eredità di Nelson Mandela), Mali (i contorni geopolitici della crisi), Brasile (pastorale dei minori e pastorale carceraria), Sud Sudan (le incognite dell’indipendenza).

A moderare quest’ultima serata, promossa dalla Fondazione Nigrizia dei missionari comboniani, dal Centro missionario diocesano e dalla rivista Combonifem, sarà Elisa Kidané, direttrice della rivista delle suore missionarie comboniane.

L’incontro si tiene martedì 4 giugno, alle ore 20,30 presso la Sala Africa dei missionari comboniani (vicolo Pozzo, 1).

Possibilità di parcheggio.

Per informazioni: Fondazione Nigrizia Onlus: 045.8092390; Centro Missionario Diocesano: 045.8033519; Combonifem: 045.8303149.