Tito Barbini, dopo la bella serata di “Antartide” ( Polistampa 2008) della scorsa estate torna da noi con questa sua nuova e toccante fatica letteraria .
La serata , durante la quale Tito verra’ affiancato dal giornalista del Tg3 Beppe Muraro , si terra’ presso il Circolo Arcimontorio, sito in Via dei Peschi 6 a , nella zona ZAI di Montorio.
Quest’anno si festeggia il ventennale dalla caduta del Muro di Berlino e sotto quel muro, che si sbriciolava sotto i colpi di piccone, spariva il mondo che aveva creduto nel socialismo e nella sua realizzazione.
Finiva un impero che da Berlino arrivava fino alle sponde del Pacifico, tramontava di colpo il “sole dell’avvenire”, cambiavano all’improvviso mappe geografiche, bandiere, nomenclature.
E ora, 20 anni più tardi, cosa ne è stato di quei paesi su cui un tempo regnava la falce e martello?
Per capirlo niente di meglio che un viaggio lento attraverso l’altra metà del pianeta, zaino in spalla e un treno dietro l’altro per attraversare le sterminate distese di due continenti, tra miserie e splendori, delusioni e incanti.
Un viaggio dall’Europa orientale alla Russia, dalla Cina fino al Vietnam, alla Cambogia e al Tibet, che è anche un viaggio nel tempo, nella memoria, nell’esperienza di chi, in Italia, ha coltivato il sogno della rivoluzione e poi se l’è sentito scivolare tra le mani.
Per diventare poi confessione e dialogo tra due scrittori divisi dall’anagrafe e dalle parabole della politica – uno che ha creduto fino in fondo nelle possibilità della politica e perfino nella forza dell’utopia, l’altro che ha trovato ben poco a cui aggrapparsi – ma che riescono a ritrovarsi insieme: con ironia e leggerezza, come se da tante macerie potesse di nuovo spuntare un’altra speranza, fosse pure solo un altro viaggio, un altro orizzonte che si schiude.